Il treno di Zerovskij si ferma a Taormina

Un treno senza tempo, che fa la sua corsa nella vita.. fra vita e morte fra odio e amore E l’amore esplode a Taormina

IMG_9307E’ la splendida cornice del teatro Antico di  Taormina che accoglie l’ultima data del tour trionfale di Renato Zero: Zerovskij, una sorta di opera teatrale, in cui si focalizza l’attenzione fra l’odio e l’amore, la vita e la morte, la stazione terra, quella di partenza, i passeggeri di sempre, Adamo ed Eva, l’inizio della storia. E poi l’inquietudine, la supremazia, il femminicidio, l’angoscia dei figli rifiutati, l’onnipotente  dio denaro. C’è tutto e di più in questo “Zerovskij”, il nuovo progetto tra musica e recitazione di Renato Zero, Un percorso musicale che si articola con la sovente lotta tra amore e l’odio, la  vita e la morte per poi  far trionfare l’amore e la vita. Il finale è un po’ scontato, ma lo show è arricchito da testi  attuali e attenti e per nulla superficiali; anzi, tutt’altro, ripetuti e rivisitati fino a dare un’immagine chiara e sincera, che contraddistingue da sempre, Renato Zero. Questo non ha tolto poesia a tutto il percorso musicale, che ha intrattenuto, per ben due serate, il pubblico presente al teatro Antico di Taormina. IMG_8916Pubblico, provato da code interminabili, inspiegabili, che hanno anche un po’ ritardato l’inizio dello spettacolo, durato ben tre ore e mezzo. Il nostro Renatino nazionale -lasciatemelo dire da fan, senza prosciutto sugli occhi- era notevolmente in forma, dimagrito e regale nel suo portamento, fiero del suo essere, prima Renato uomo e poi artista Zero. Sul proscenio non si  è risparmiato  e malgrado alcuni parti pre-registrate (sopratutto i suoi monologhi),  non ha penalizzato il  contatto col pubblico. Il palco, in cui è stata montata una ridotta scenografia, era gremito da un’orchestra di 61 elementi, coadiuvati dalla sua band storica, Lele Melotti, Paolo Costa, Danilo Madonia, Bruno Giordana, più 30 coristi e sette attori, stentatamente lasciava lo spazio, per le entrate in scena di Renato e i ballerini. Location un po’ ristretta per uno spettacolo di questa portata. L’orchestra diretta da Renato Serio, prestigioso maestro che affianca Renato da decenni, era impreziosita dalla presenza del maestro Stefano Senesi, che lo accompagnava al pianoforte, in alcuni brani, sottolineando la splendida voce, del “re dei sorcini”. Ma, oggi, definire Renato cosi  è assolutamente inesatto, perché  questo termine  non rende merito alle tante doti di Renato che,  non è più il re dei sorcini. Lui è proprio un re. Un re da palcoscenico, Un re del carisma, un re della puntualità e della perfezione. IMG_8589Quest’ultima dovrebbe essere una dominante fredda in un concerto, se non fosse che Renato, in ogni cosa che fa mette il suo cuore, un grande cuore che esplode sul palco… E’ come se cadessero petali d’ amore. E’ Amore questo tour “…solo per amore”, come sottolinea lui. L’amore scoppiato in brani come  “Il mio momento”, “Mi trovi dentro te”, “pazzamente amare”, firmato dalla bravissima Mariella Nava.  Brani incastonati come diamanti rari, in un pentagramma di emozioni, dei gioielli unici e preziosi. Come i diamanti lucenti e taglienti, i brani sono pugni, carezze, solitudine e speranza, come in  “Un uomo da niente”, un grido e basta. Basta violenza sulle donne… sei un uomo da niente… Da Brividi.

Pochi tuffi nella sua vecchia discografia, niente hit di successi, ma solo brani che si incastrano nel lungo viaggio intrapreso dal capostazione Zerovskij: “La stazione e Marciapiedi” tratte dall’album “Artide Antartide” (1981); Potrebbe essere Dio, Padre Nostro (Tregua 1980), Siamo Eroi (Zero 1987), Infiniti Treni (Soggetti smarriti 1986), Motel (Trapezio 1976).IMG_9236 La serata conclusiva ha visto sul palco un Renato Zero visibilmente cupo, avevamo sentito aleggiare nell’aria vari dissapori e il motivo è stato svelato alla fine, pur ringraziando tutti, Renato,  ha tenuto a precisare che non ringraziava la dottoressa Vera Greco, direttrice del teatro Antico, con questa motivazione  “Incominciando da domani, la paura più grande non per un artista, ma probabilmente per un italiano, è incontrare e incappare nell’immobilismo, immobilismo delle idee, dell’azione, della fiducia degli altri, Ci troviamo in tempio storico, ma questo anche ci spaventa, perché ancora vige  il concetto che l’autorità sia totalitaria esentasse; che l’autorità si possa permetter,e non di educare gli italiani, ma di ucciderne l’iniziativa, di offendere la creatività. Non ringrazio quindi la dottoressa  Vera Greco,  non la ringrazio! Perché mi ha impedito di mettere in alto i  due  schermi questa sera e di fare un concerto degno di essere regalato a una popolazione come siete voi…  con gli sforzi che fa  un artista anche a  girare pagina e a rischiare la propria vita  per darvi di più perché ve l’ho promesso nel 1973 quando iniziai la mia carriera definitivamente. Vi avevo giurato che vi avrei portati lontano, che il mio coraggio sarebbe stato di stimolo alle nuove generazione, non smetterò cara dottoressa Greco.!!!! Vado avanti!!!” (A questo non ci sentiamo di aggiungere altro, precisiamo però, che l’autorizzazione era stata concordata per i due concerti, quello del 7 e quello del 9, tanto che giorno 7 i maxi schermi, senza alcun problema erano stati collocati nella facciata del teatro antico, in alto lateralmente…) Per il pubblico vestito di cuore e d’amore è stato un incontro speciale, in cui il superfluo è rimasto fuori. Chi non è stato in grado di apprezzare questo spettacolo, è giusto che sia andato via. Andando via l’indifferenza e la supponenza… resta solo Amore. Grazie Zerovskij per tutti i brividi che ci hai regalato.

IMG_9068

Il treno di Zerovskij si ferma a Taorminaultima modifica: 2017-09-11T02:16:08+02:00da angyplatania
Reposta per primo quest’articolo